Scale trasformative del frammento

Il workshp di Dolomiti Contemporanee sull’isola di San Servolo, in cui gli studenti del SID di Padova si cimentano nella rivalorizzazione di frammenti e detriti degli oggetti di design industriale del Villaggio ENI.

A Borca di Cadore, esattamente 150 km a nord di Venezia, fu progettato e realizzato il Villaggio ENI da Edoardo Gellner tra gli anni Cinquanta e Settanta, in cordata con l’imprenditore Enrico Mattei – a cui si aggiunse poi l’architetto Carlo Scarpa cofirmando la Chiesa di Nostra Signora di Cadore. Il Villaggio ENI è un oggetto-concetto, un modulo articolato di design sociale e grande esempio di architettura in relazione al paesaggio; un progetto che porta con sé un pensiero profondo, per niente utopico, ma concreto e ricco di innovazione formale e tecnologica, imperniato su parametri formali e funzionali modernisti, organizzati organicamente nella costruzione di una macchina ecosensibile.
Questo progetto materializzava, aggiornandoli, i principi del welfare sociale di Mattei, integrando necessità sociali e ambientali: in questo luogo l’azienda garantiva che i propri lavoratori esercitassero il loro diritto alle ferie, al tempo libero, alla prossimità alla natura e all’integrazione tra amicizia, lavoro, vita familiare.
Dal 2014, Dolomiti Contemporanee ha attivato sul Villaggio, insieme alla proprietà Minoter, al Comune di Borca di Cadore e ad una vasta rete dei partner sostenitori, la piattaforma di rigenerazione Progettoborca, che sviluppa numerose attività formative, artistiche e di ricerca.
Il workshop “Scale trasformative del frammento” si svolge tra Venezia e Cortina, dando modo agli studenti della Scuola Italiana Design di Padova di entrare in contatto con gli oggetti di design industriale che furono pensati per il Villaggio.
I mobili di Fantoni, le lampade di Flos e Arteluce, le coperte con il cane a sei zampe di Lanerossi, le ceramiche di Richard Ginori, alcuni dei quali danneggiati o rotti, verranno analizzati, smontati, trasformati.
A San Servolo gli studenti ne immaginano un nuovo valore estetico e funzionale, iniziando a progettarne nuovi usi – insieme a Lorenzo Barbasetti di Prun, chef e designer (Prometheus Open Food Lab), e Fabio Talloru, artista ricercatore – con l’ausilio di un’innovativa pasta di vetro creata da Rehub, ottenuta  a partire da scarti irrifondibili delle vetrerie veneziane.
Parte di queste trasformazioni darà vita a prese d’arrampicata da installare sulla Capsula Boulder, che Dolomiti Contemporanee realizzerà per il Cortina Design Weekend (11-13 luglio 2025), un modulo scalabile progettato dagli architetti Mattia Menardi Manego ed Edoardo Turozzi, e realizzato grazie al sostegno e in collaborazione con FederlegnoArredo, Regola d’Ampezzo, Falegnameria Wood Art, Liceo Artistico di Cortina d’Ampezzo, ITC Ingeneering, Beck Fastening.

Tutor: Dolomiti Contemporanee, Progettoborca, Stefano Collarin, Tommaso Russo, Lorenzo Barbasetti di Prun, Fabio Talloru.

 

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