Lacuna

Il workshop di Angela Rui e Massimo Barbierato che riflette sulle forze invisibili dell’acqua e sull’innalzamento del livello dei mari. Con reportage di Giacomo Bianco.

Rifugio del monaci benedettini cacciati dai Franchi, nuova dimora per le monache benedettine che avevano perso il proprio convento a causa di un maremoto, due volte abbandonata nei secoli – vuoi per le condizioni insalubri dell’isola, vuoi per voci attorno ad una deriva libertina della vita monacale – l’isola di San Servolo ha sempre rappresentato per i propri abitanti una forma imposta di contenimento, allo stesso tempo salvezza e deriva. Ha accolto la tragedia di una cacciata politica così come la disperata ricollocazione dopo un evento climatico devastante. 

E ha continuato ad essere simbolo di contenimento quando è diventato il luogo di trasferimento dei primi pazienti affetti da disturbi psichiatrici fino ad assumere il nome di Manicomio prima, e ospedale psichiatrico poi. Dai racconti sulla follia – di cui l’isola ospita addirittura un museo dedicato – le voci dicono che l’isola fosse un luogo volutamente allontanato dallo sguardo di una modernità che non ha minimamente accolto la diversità, né la natura, di ciò che non poteva essere contenuto, controllato, normato. Qui sono custodite 50.000 cartelle cliniche, 50.000 storie.

Fortunatamente in questo caso una tale estraneità ha prodotto anche grandi rivoluzioni, come la legge Basaglia, che nel 1978 chiuderà definitivamente le strutture di isolamento che relegavano le patologie psichiatriche, lasciando che permeassero nuovamente nella complessità che appartiene alle società, sdoganate una volta per sempre dalla fine della normalità, della religione, delle certezze politiche che mai come oggi trova conferma nella mente della moltitudine.

Ma l’isola, costruita e pensata come un fazzoletto cartesiano galleggiante ed esatto all’interno del complesso sistema lagunare, che sempre cambia e lo fa sempre di più, è anche metafora del contenimento del pensiero creativo attuale, anch’esso confinato dentro set di strumenti, analisi, orientamenti che non lasciano spazio interpretativo al potere dell’immaginazione, nè all’indagine dei suoi territori. Mentre la realtà fenomenica che si percepisce attraverso le fenditure, le poche aperture della parte dell’isola costruita è un sistema complesso dove convivono forze invisibili con le quali ritentare una riconnessione sensibile con l’ambiente in cui si è immersi, sorpassando dunque quell’idea di separazione espressa dalla topografia disegnata dell’isola, così come quella di controllo della dimensione percettiva, sensibile, sensoriale che il suo nome ha incarnato. 

Riconoscendo la limitatezza del sensorium umano, Lacuna – Laguna, della laguna, e allo stesso tempo spazio vuoto, quindi aperto a possibili interpretazioni – consiste in una serie di azioni non parametrabili, ma atte a un’esplorazione sensibile delle forze invisibili dell’acqua e della rilevazione di quanto gli elementi lagunari siano presenti, sebbene silenti, anche nel sistema terrestre dell’isola. Una riflessione tanto ontologica quanto materiale, in forma partecipativa, per superare le abitudini percettive che circoscrivono la cultura del progetto, e allo stesso tempo un esercizio di collaborazione con forze naturali per rendere visibile ciò che non riusciamo ad osservare e difficilmente ad immaginare. In particolare il sistema marino, rilevato uscendo dal contenimento perimetrale dell’isola di San Servolo, viene presentato attraverso l’immersione nell’acqua di materie fluide, dense o liquide, il cui raffreddamento e la cui solidificazione diventano dispositivi tridimensionali di osservazione e riconnessione con la fluidità, la ricchezza e la complessità che appartengono tanto all’ambiente quanto al pensiero progettuale.


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Il materiale raccolto come esito del workshop costituirà una nuova laguna concettuale abitata da isole formate dalle sue stesse forze creatrici (correnti e spostamento di sedimento) che sarà utilizzata come elemento di condivisione e riflessione con i partecipanti.

22 maggio 2025, Isola di San Servolo
dalle 10:00 alle 14:30

 

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