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ecoLogicStudio: la biomimesi nel design  

13 Giugno 2025

Dalla scala del prodotto a quella urbana, ecoLogicStudio si lascia ispirare dall’ecologia come sistema collettivo per creare nuove relazioni tra tecnologia e biologia.

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Fondato a Londra nel 2005 da Claudia Pasquero e Marco Poletto, ecoLogicStudio è impegnato nello sviluppo e nella proposta di soluzioni progettuali scalabili e basate sui sistemi biologici come risposta all’impatto del cambiamento climatico e alla ricerca di neutralità carbonica. Dalla scala del prodotto a quella urbana, ecoLogicStudio si lascia ispirare dall’ecologia come sistema collettivo per creare nuove relazioni tra tecnologia e biologia.

IL CONCETTO DI BIOMIMESI

“Il concetto principale della biomimesi è quello di integrare l’estetica e la cura, unendo il lavoro artigianale e digitale ai processi biologici per creare un legame tra etica ed estetica. Quando si parla di ecologia e cambiamento climatico si tende a cadere in paradigmi ‘iper-etici’ incentrati solo sulla riduzione delle risorse impiegate, ad esempio materiali e componenti. Secondo noi, l’elemento essenziale consiste nel reintegrare questi processi attraverso una progettazione architettonica che abbia applicazioni nella vita quotidiana, dai processi di produzione alla gestione di energia, affinché sempre più persone possano partecipare attivamente a questi sistemi rigenerativi. L’obiettivo è offrire delle azioni che possano arricchire le nostre vite dal punto di vista estetico e del piacere, portando a occuparsi della rimetabolizzazione – ovvero della trasformazione delle risorse presenti nelle nostre città, che siano esse materiali utili o inquinanti.”

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ecoLogicStudio, AirOffice ©Matthieu Croizier

LABORATORI DIFFUSI PER INTEGRARE PRODUZIONE E QUOTIDIANITÀ

“Lo scopo non è quello di avviare un processo industriale su larga scala, ma creare dei laboratori in cui idealmente lavoro e vita si possano integrare e trasformarsi in quotidianità. Tale modello, che alcuni definiscono la ‘quarta rivoluzione industriale’, richiama alla mente il sistema pre-industriale agricolo, in cui la produzione e la trasformazione avvenivano all’interno di comunità ben definite.”

“Il progetto Design Apothecary di Torino, per esempio, esplora la possibilità di sviluppare hub innovativi, tipici della quarta rivoluzione industriale, in cui gli spazi abitativi e gli interni non ospitano solamente le funzioni tradizionali, ma integrano anche ambiti produttivi: coltivazione di microalghe, purificazione dell’aria, giardini dedicati alle erbe e alla coltivazione di funghi – frutto di una ricerca pluriennale sull’utilizzo del micelio. Quest’ultimo, grazie alla sua capacità di metabolizzare rifiuti organici e inquinanti presenti nel terreno, infatti, si presta a trasformare scarti organici come i fondi di caffè in materia prima per la crescita di funghi commestibili, contribuendo così sia alla produzione quotidiana che al consolidamento degli elementi architettonici. In questo contesto, i giardini risultano essere spazi multifunzionali in cui la creazione di programmi ibridi che uniscano produzione e abitare, etica ed estetica, diventa un elemento chiave.”

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ecoLogicStudio, AirBubble restorative space © Pepe Fotografia

SPAZI PER PROMUOVERE IL BENESSERE

“Per il progetto AirOffice a Nyon, oltre agli uffici e un giardino interno è stato ideato anche l’Air Bubble Restorative Space, un’area esterna in cui diverse specie di erbe medicinali – utilizzate anche nell’ambito terapeutico – si combinano per promuovere il benessere. Questo ambiente consente di riconnettersi con la salute, sia attraverso la respirazione che mediante una connessione alla produzione, creando così anche degli spazi dedicati al benessere mentale.”

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“Un ulteriore obiettivo di questi progetti è superare la rigida separazione imposta dall’architettura e dal planning modernista, che attraverso lo zoning ha diviso nettamente le aree di produzione da quelle di consumo. L’idea alla base è creare un’integrazione non solo fisica, ma anche mentale, favorendo un approccio olistico che colmi il divario tra vita lavorativa e quotidiana e che promuova una maggiore consapevolezza e partecipazione nella gestione degli spazi urbani.”

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ecoLogicStudio, AirOffice © Matthieu Croizier

OSSERVAZIONI BIOLOGICHE E ALGORITMI

“Attualmente, stiamo esplorando anche modelli urbani informati dal comportamento del Physarum polycephalum, una particolare muffa, per valutare la sua capacità di ottimizzare la distribuzione di risorse. Queste osservazioni biologiche servono come base per addestrare algoritmi di intelligenza artificiale e sviluppare interfacce che supportino il planning urbano, non tanto come parte della costruzione stessa, ma come strumento di pianificazione della città.”

Il lavoro di ecoLogicStudio non si limita a integrare superficialmente la natura imitandone i comportamenti, ma stabilisce nuove relazioni con essa. Dagli spazi multifunzionali in cui quotidiano e produzione si uniscono fino allo sviluppo di algoritmi basati sui comportamenti di specie animali o fungine, le ricerche e i progetti dello studio aiutano a creare una nuova consapevolezza verso il mondo biologico. Una visione contemporanea del progetto e della vita in cui lavoro, etica, estetica e cura diventano una cosa sola.

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ecoLogicStudio, Design Apothecary in Turin ©Pepe Fotografia

“Più che limitarsi a imitare la natura, il nostro obiettivo è instaurare una relazione nuova e integrata con il biologico. La sfida attuale è quella di reintegrare organismi e processi produttivi all’interno dell’abitato, sfruttando le tecnologie contemporanee. Nell’ambito della quarta rivoluzione industriale, l’industria si sta decentralizzando; non si tratta più di produzioni di massa, bensì di modelli come i fab lab, in cui le città ospitano hub produttivi. Questi centri permetterebbero a vari stakeholder di interagire non solo localmente, ma anche di esporre visivamente i processi produttivi e di trasformazione.”

“Un simile approccio favorisce una maggiore consapevolezza, coinvolgendo gli individui nel comprendere e partecipare ai processi di produzione di cibo, materiali ed energia. L’esposizione e l’interazione in questi hub ibridi, dove lavoro e quotidiano si fondono, possono contribuire allo sviluppo di una coscienza collettiva sui sistemi produttivi e di riciclaggio.”

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ecoLogicStudio, Design Apothecary in Turin © Pepe Fotografia